Pluripremiato l’IIS ”Vaccarini” alla XVIII edizione del Campus europeo “Marco e Alberto Ippolito”, la Kermesse internazionale, ideata e curata da Leo Pangallo e Natina Cristiano, che da 18 anni fa incontrare studenti, insegnanti, dirigenti delle scuole superiori di dodici Paesi europei: Grecia, Svezia, Germania, Portogallo, Romania, Polonia, Bulgaria, Spagna, Francia, Italia (unico paese che partecipa con tre scuole: Catania, Cisternino e Roma)
Ogni anno si lavora su un argomento di interesse comune, sempre collegato ai temi della crescita di ogni giovane in un mondo che cambia, della formazione individuale e collettiva, della responsabilità, della cittadinanza europea in un mondo che vorremmo ricreare.
Un progetto di lavoro che dura per ciascuna scuola aderente un anno e prevede quattro sezioni: quella narrativa, quella poetica, quella fotografica, quella multimediale e sociologica.
Un anno di impegno il 2020 anche per le ragazze ed i ragazzi del “Vaccarini” che hanno lavorato a scuola, prima dell’interruzione delle lezioni, con la guida delle professoresse Pina Arena e Maria Grazia Granata.
Quattro le opere premiate: “Rincontrarsi “, poesia di Maripia Privitera (5asa); “Voglia di volare” poesia di Marco Abate (5csa); “Mia Madre”, racconto di Riccardo Loreto (2asa); “Naufragar m’è dolce in questo mare” , fotografia di Anastasia Laviola (5csa)
I testi poetici e narrativi premiati parlano di desiderio, abbracci, di affetti, di amore che passa attraverso le generazioni, ma anche di sfide e battaglie da vincere su se stessi innanzitutto.
Rincontrarla (di Mariapia Privitera)
Sentire l’abbraccio antico, caldo, unico,
trascorrere il tempo con lei,
senza far nulla, pieno di tutto.
Lei, madre di mia madre,
mia compagna di gioco, di parole, di sguardi.
Di tutto.
Gioia di volare (di Marco Abate)
Marco ha 4 anni.
Comincia a volare sui pattini:
è fragile e leggero,
salta come un grillo.
Marco ha 10 anni.
Piange: i suoi occhi sono stanchi,
gli fanno vedere il mondo velato,
offuscato da una nebbia.
La nebbia non va via, è ostacolo:
al sogno, al desiderio di volare sui pattini.
Poi una sala d’ospedale, un pigiama verde,
le bende, la paura, il buio,
poi il sorriso della madre. La luce.
Marco ora ha 18 anni ,
la nebbia si è dissolta.
Dal grigio, i colori.
Marco ora vola, veloce come il vento,
gli occhi brillano.
Il sogno di volare continua.
“Mentre rileggo le poesie ed i racconti scritti dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze mesi fa, prima dell’emergenza-dice la prof. Arena- trovo conferma alla forza e alla bellezza dei sentimenti che li aiutano ora, in questo tempo diverso e difficile, a resistere, ad andare avanti, a fare progetti nuovi in un mondo che cambia. Così la fotografia di Anastasia coniuga la parola letteraria con le immagini”, la scrittura di Marco, Mariapia e Riccardo diventa luogo di ricerca e di elaborazione di emozioni e di conoscenza di sé”.
Alla premiazione in remoto hanno partecipato , con le ragazze ed i ragazzi premiati, la Dirigente Scolastica Salvina Gemmellaro, le docenti Pina Arena, Maria Grazia Granata e Carmen Cusimano.
Ora si aprono i lavori per la XIX Edizione del Premio.